VITA DI EDWARD BACH
Edward Bach nasce a Moseley, nei pressi di Birmingham in Inghilterra, il 24 settembre del 1886 da una famiglia di origine gallesi.
Inizialmente a 17 anni lavora come apprendista nella fabbrica di ottone di proprietà del padre, dove ha modo di conoscere da vicino i problemi di salute degli operai che non possono permettersi di pagare costose cure mediche.
Rendendosi conto che personalità, psicologia e malattia sono strettamente legate, decide di riprendere gli studi e si iscrive alla facoltà di medicina della facoltà di Birmingham.
Dal 1906 al 1913 studia a Birmingham e a Londra, conseguendo l’abilitazione alla professione medica. Inizia l’attività professionale come responsabile del Pronto Soccorso dell’Ospedale universitario. Diventa poi assistente nel reparto di batteriologia e immunologia dove ricerche lo portano a collegare l’azione di alcuni batteri intestinali con determinate malattie croniche.
Da questi ceppi batterici ricaverà successivamente dei vaccini, sperimentati con successo.
Nel giugno del 1917 Edward Bach viene colpito da una grave malattia che lo costringe a sospendere il suo incessante lavoro.
Dopo l’asportazione chirurgica di un tumore maligno alla milza, la prognosi gli attribuisce solo tre mesi di vita.
Ma Bach smentisce le pessimistiche previsioni dei medici e grazie al desiderio fortissimo di proseguire le sue ricerche recupera miracolosamente la salute.
Nel 1919 entra come batteriologo e patologo all’Ospedale Omeopatico di Londra, dove impara a conoscere l’opera di Samuel Hahnemann (padre dell’omeopatia) ipotizzando un collegamento tra le idee di Hahnemann e la tossicemia intestinale da lui studiata.
Seguendo il metodo omeopatico, prepara quindi alcuni vaccini chiamati “nosodi” che suddivide in sette gruppi principali.
Grazie ad essi riesce a curare con successo centinai di casi cronici.
Allo stesso tempo inizia a studiare la psicologia dei suoi pazienti, rendendosi progressivamente conto che la comprensione profonda della psicologia del paziente può fornire informazioni preziose per impostare una terapia centrata sulla personalità del soggetto da curare.
Per continuare le sue ricerche personali nel 1922 lascia il posto all’Ospedale Omeopatico e apre un laboratorio, uno studio e un consultorio gratuito per i poveri a Londra.
Nonostante il successo dei suoi sette nosodi, Bach è scontento dei risultati ottenuti, in quanto con il suo metodo non può curare tutte le patologie; inoltre molti pazienti cronici si mostrano restii a usare medicamenti ottenuti da sostanze prodotte dalla malattia stessa.
Si dedica quindi alla ricerca di rimedi universali studiando il mondo vegetale, riuscendo ad individuare alcune piante con proprietà simili a quelle dei nosodi.
Dal 1928 Bach concentra la sua attenzione sulle componenti psichiche della malattia, che lo portano al riconoscimento intuitivo del collegamento fra alcuni tipi di personalità spirituale e le modalità di reazione della natura umana: a secondo del tipo di personalità, gli esseri umani reagiscono allo stesso modo, o in modo molto simile, alle manifestazioni delle malattie.
E’ nel 1928 che si colloca un episodio importante nello sviluppo dei rimedi di Bach. Una sera durante una festa alla quale è andato controvoglia, comincia ad osservare le personalità dei partecipanti e si accorge dell’esistenza di veri e propri gruppi psicologici che possono reagire alla malattia in modo molto simile.
Da quella sera in poi i pazienti verranno attentamente studiati e catalogati secondo il temperamento, e i rimedi prescritti in base a tali osservazioni.
Nel settembre del 1928 si reca in Galles dove scopre i primi tre rimedi floreali: Impatiens, Mimulus e Clematis.
Preparati con lo stesso metodo dei vaccini orali, i rimedi vengono prescritti in base alla personalità dei pazienti con risultati notevoli e immediati a partire dalla fine dell’anno successivo.
E’ in questi anni che Bach si rende conto di aver sviluppato doti di pranoterapeuta.
Nel 1930 pubblica l’opera “Some New Remedies and Their Uses” (Alcuni nuovi rimedi e le loro possibilità di utilizzazione).
Nella primavera del 1930, all’apice della carriera, Bach vende lo studio e il laboratorio di Londra per dedicarsi completamente allo studio dei diversi tipi di personalità e alla ricerca delle piante dotate di specifiche capacità terapeutiche.
Si reca nella campagna Gallese insieme con la sua assistente Nora Weeks.
Passeggiando da solo in mezzo alla natura comincia a percepire con il tatto le vibrazioni delle piante, e riesce ad aggiungere ai primi tre fiori (Impatiens, Mimulus e Clematis) anche Agrimony, Chicory, Vervain, Centaury, Cerato, e Scleranthus, arrivando al totale di nove rimedi. Il sistema di preparazione non è più quello omeopatico: Bach si avvale della forza del sole per trasferire la vibrazione del fiore nell’acqua in cui sono poste le corolle.
Racchiude le sue scoperte e la sua filosofia nello scritto “Heal Thyself” (Guarisci te stesso), che resterà la sua opera fondamentale, esprimendosi in una forma volutamente semplice, perché sia comprensibile anche ai profani.
Alcuni sui ex colleghi sperimentano i suoi rimedi floreali e lo incoraggiano a proseguire il lavoro.
Nel 1931 Bach scopre gli ultimi tre rimedi della serie dei “dodici guaritori”: Water Violet, Gentian, Rock Rose. Interrompe i suoi incessanti viaggi in Galles e Inghilterra, soggiornando per alcuni mesi l’anno a Cromer, nel Norfolk.
Qui, durante l’inverno, cura gratuitamente numerosi pazienti con i suoi fiori, raggiungendo una convinzione fondamentale: la stessa patologia, in pazienti di carattere diverso, deve essere affrontata ricorrendo a rimedi diversi.
Importante non è più il rimedio in sé, ma il temperamento del paziente che lo ha sviluppato; e quello deve essere trattato per ritrovare l’armonia perduta.
Così uno stesso caso di asma in un bambino di temperamento allegro e attento può essere trattato con Agrimony, mentre la stessa asma in una paziente sognatrice e apatica richiede la prescrizione di Clematis.Bach pubblica quindi numerosi articoli su The Homoeopathic World, dove descrive dettagliatamente i rimedi floreali e il nuovo sistema di diagnosi e terapia da lui ideato.
In armonia con il suo carattere, rende immediatamente nota ogni sua scoperta che possa essere di beneficio per gli altri.
Nel 1932 pubblica l’opera Free Yourself (Libera te stesso).
Segue uno scambio di lettere con l’Ordine dei Medici, che minaccia di radiarlo, se continuerà ad utilizzare dei profani e a divulgare le sue scoperte in ambiti non scientifici.
In più Bach consente a persone non laureate in medicina di usare i suoi metodi di cura e li istruisce come praticarli. Bach ribadisce che a lui interessa solo diffondere le sue scoperte e permettere così alla gente che soffre di alleviare i propri problemi, dichiarandosi disponibile a rinunciare al titolo di medico per fregiarsi piuttosto di quello di erborista.
Nel 1933 scopre di avere una sensitività sempre maggiore, che lo porta alla scoperta e preparazione di altri fiori i cosiddetti “quattro rimedi di aiuto” Gorse, Oak, Heather, Rock Water.
E’allora che invia gratuitamente a due grandi farmacie londinesi la tintura madre delle essenze a condizione che i rimedi siano venduti al minor prezzo possibile.
Tra una scoperta e l’altra Bach continua a curare gratuitamente moltissimi pazienti, ricevendo continue conferme del valore dei suoi rimedi, tanto che nell’autunno del 1933 pubblica il manoscritto “I dodici guaritori e i quattro aiuti”. Tra il 1934 e il 1935 scopre tre nuovi aiuti, Wild Oat. Olive, Vine, prepara anche una miscela di pronto soccorso composta da tre fiori (Clematis, Impatiens, Rock Rose ) che porterà sempre con sé battezzandola Rescue Remedy in seguito lo stesso Bach vi aggiungerà Cherry Plum e Star of Bethlehem).
Nell’aprile del 1934 lascia Cromer per stabilirsi a Sotwell, nell’Oxfordshire, dove scrive e pubblica “I dodici guaritori e i sette aiuti” .
Nei due anni successivi con la collaborazione e il sostegno di Nora Weeks, trova altri diciannove rimedi naturali e sperimenta un nuovo metodo di preparazione: la bollitura.
Mette a punto le ultime essenze floreali e finalmente può ritenere il suo sistema completo e il suo lavoro finito.
Il 1936 è dedicato alla scrittura e a dare lezioni a quanti si avvicinano al suo metodo di cura, ma soprattutto Bach si occupa di istruire il suo gruppo di assistenti con molta attenzione, così da lasciare tutte le informazioni a disposizione delle future generazioni.
Comincia a rendere nota la sua terapia e a divulgare le sue conoscenze compiendo giri di conferenze.
Il 27 novembre 1936 Edward Bach muore nel sonno per insufficienza cardiaca.
I suoi collaboratori Nora Weeks e Victor Bullen, da lui prescelti come eredi del suo operato, continueranno fino al 1978 il suo lavoro, tramandando l’eredità di pratica e conoscenza del metodo agli attuali amministratori del Bach Centre, che ha tuttora sede nel cottage di Sotwell dove Edward Bach abitò nell’ultimo periodo della sua vita.

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